L’obiettivo che si propone la Locanda Centimetro Zero dalla sua fondazione è quello di annullare ogni distanza favorendo l’inserimento lavorativo e sociale a soggetti con disabilità attraverso il coinvolgimento nelle attività di sala. I ragazzi coinvolti, difatti, sono il cuore pulsante della Locanda: coltivano i suoi prodotti, hanno arredato il ristorante, lavorano come personale di sala e cucina e si impegnano in tutte le attività che la Locanda promuove per rafforzare la produttività, la cultura, la formazione e lo scambio.
Il menù è totalmente a “Centimetro Zero” dato che proviene dall’orto della locanda o dalla rete di cooperative sociali e aziende locali. Lo stesso arredamento della Locanda, inoltre, è stato creato o restaurato e dipinto a mano dai ragazzi dello staff.
Il ristorante, dalla sua fondazione ad oggi, ha consentito ai ragazzi coinvolti di conquistare importanti risultati in campo professionale e personale, oltre che riconoscimenti di carattere nazionale. A titolo di esempio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno 2019 ha citato il dono ricevuto dai ragazzi, una sedia con la scritta “quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi” e, nell’udienza generale del 8 gennaio 2020, tutti i ragazzi della Locanda hanno ricevuto l’abbraccio di Papa Francesco.
A partire dal 2016/17 con il Progetto “Professione Centimetro Zero” la cooperativa si occupa della formazione professionale dei soggetti inclusi nell’attività di sala e cucina.
Centimetro Zero è un ristorante a tutti gli effetti, apprezzato e incluso dal 2018 nella guida Slow Food “Osterie d’Italia”, secondo nella classifica di Trip Advisor per recensioni positive nella provincia di Ascoli Piceno.
I prodotti ortofrutticoli sono prevalentemente coltivati e raccolti dai propri orti. Inoltre, dal 2019 Centimetro Zero ha dato avvio alla produzione di un proprio olio Evo e, con la collaborazione del winemaker Roberto Cipresso, ad un progetto di produzione di un proprio vino “Soqquadro”.
AvverAbile sogna in grande, perché ripensa la persona in situazione di disabilità nell’ottica della “Vita Indipendente” e supporta le famiglie oltre l’angoscia del cosiddetto “Dopo di noi”.
L’Accademia “AvverAbile” deve essere, può essere e, siamo sicuri, sarà esattamente quello che il suo nome suggerisce: la realizzazione di un cambiamento.
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